Sono le 4:30 del mattino, manca un’ora allo start e tutto è steso sul pianale della macchina… non manca nulla: scarpe, zainetto, calze, maglietta, pantaloncini, telo termico, giacca per la pioggia, borracce, bende, cappellino, i miei immancabili bastoncini e gli integratori di LS Nutraceutici.
È ormai passato un anno dall’ultima volta che ho assaporato quelle sensazioni che solo l’essere finisher ad un ultra trail ti può dare.
L’infortunio e quel non sentire più il “fuoco sacro” del trail ardere nel mio cuore mi avevano tenuto lontano ormai troppo a lungo dalle gare, così un bel giorno mi sono detto: “Adesso si riparte” e così è stato. Ho ripreso a fare sacrifici ed ad allenarmi anche quando la voglia ed il tempo erano scarseggiavano.
Durante i primi mesi di questo nuovo inizio, quasi per caso, riallaccio i contatti con Lapo, parlando del più e del meno, mi racconta che stava lanciando una linea di integratori nutraceutici… e, conoscendo la sua serietà e professionalità, mi sono detto: “perché’ non provarli”?
Non avevo mai utilizzato integratori, anche se mio padre, professore della facoltà di medicina di Modena, me li aveva sempre consigliati.
Francamente non saprei dire se mi hanno permesso di avere migliori prestazioni durante gli allenamenti perché sono uno che corre e si allena senza orologio o tabelle, ma solo ascoltando il mio corpo e la mia mente, il beneficio che proprio la mia mente ed il mio corpo ne traevano, e ne traggono (perché continuo ad assumerli regolarmente) in termini di benessere generale sono innegabili. Mi sento meno stanco nonostante il tran tran della vita quotidiana cadenzato da lavoro e famiglia con le mie piccole pesti; mentalmente sono più sereno e non perdo mai il mio buon umore.
Mancano 45 minuti alla partenza…mi vesto, metto tutto nello zaino, mangio due biscotti e, seguendo i consigli di Lapo (…“questo si può prendere prima della prestazione”…), bevo un Maca+ prima di entrare nella zona di partenza.
Alle 5:30 finalmente si spezza la tensione pre-gara e si parte per la Dolomyths Run una gara di 62km e 3.300mt di dislivello positivo che mi porterà ad affrontare i quattro passi mitici delle Dolomiti (Sella, Gardena, Falzarego e Pordoi).
Lasciata Canazei un po’ di pioggerella che bagna i primi km, ma non la sento, concentrato come sono ad affrontare la prima salita, tutto fila liscio e, quasi senza accorgermene sono in Val Gardena al primo ristoro. Riparto in fretta perché mi sento bene ed affronto la seconda ascesa che dovrebbe portarmi all’imbocco dell’Alta Badia… e qui comincio a sentire i primi segni di stanchezza alle gambe
Per fortuna mi raggiunge una coppia spagnola con la quale scambio quattro chiacchere e per magia, quella magia che si può trovare solo nella condivisione dello spirito trail, mi ritrovo in vetta.
La lunga discesa verso Corvara mi fa’ prendere fiato e mi porta al secondo ristoro dove trovo il mio Santo Graal: il panino al prosciutto!
Mi siedo, lo mangio con gusto e, mentre sto per bere, prendo una bustina di VitaUp e la diluisco nel bicchiere.
Sarà stato il panino o, molto più probabilmente, sarà stata la bustina di VitaUp, che Lapo mi ha consigliato, ma sta di fatto che la salita successiva al Boè me la mangio letteralmente.
Raggiunta la vetta mi rendo conto che ormai il più è fatto, mancano ancora 25km, ma le sensazioni sono quelle di una volta, quelle di quando senti che niente ti può più fermare e che raggiungerai quel traguardo in un turbinio di emozioni, che sarai finisher, una parola che significa gioia, determinazione, coraggio, voglia di metterti alla prova e di superare i tuoi limiti.
Storia di:
Giovanni Pellegrino, appassionato di trail running e sportivo.
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