Articolo realizzato da Riccardo Bruni, per Quotidiano Nazionale
Dal Benessere all’impegno sociale, la storia di Laboratori Scientifici (LS) Nutraceutici è prima di tutto la storia di una visione che si è trasformata in successo. Una startup, incubata all’interno del Distretto Biomedicale di Mirandola, che oggi punta al mercato internazionale con i suoi prodotti, integratori nutraceutici di supporto e aiuto nella ricerca del benessere e nel mantenimento di un corretto stato di salute.
Una ricetta a base di tradizione ayurvedica e medicina occidentale, ricerca scientifica e selezione dei principi attivi.Prodotti in grado di offrire sostegno nel ciclo lavoro-tempo libero.
Come VitaUp, in integratore polivitaminico utile per chi ha problemi di nutrizione, mancanza di energie, basso livello di immunodifesa. E con la sua attività, l’azienda è riuscita a dimostrare anche che fare business sostenibili a livello ambientale, sociale ed economico è possibile. “La nutraceutica è la medicina dei sani -spiega l’amministratore unico e socio fondatore, Lapo Secciani– quella che ci permette di vivere meglio. Noi seguiamo pochi prodotti, ma efficaci. Abbiamo elaborato diverse formule, riunito un gruppo di professionisti medici per individuare quelle più efficaci. E poi le abbiamo messe sul mercato”.
La società fondata nel 2018, ha iniziato a vedere i suoi prodotti nel 2019. La sede è a Sassuolo, ma la produzione è affidata a un’azienda di Pisa e lo stoccaggio in magazzino a un’azienda di Firenze. Una soluzione ‘leggera’ che le ha consentito di superare bene anche i momenti di crisi, contenendo gli investimenti.
Da quest’anno è diventata una Società Benefit (forma giuridica particolare importata dagli USA nel 2016). “Possiamo parlare di azienda etica -afferma Secciani- il cui scopo non è solo il profitto ma soprattutto distribuire benessere”. Una terra di mezzo tra il profit e no profit, che trova nella responsabilità sociale dell’impresa la chiave di volta per una nuova visione del business, non solo più sostenibile ma anche strettamente legato con il tessuto sociale in cui si trova a lavorare.
Dalla prima delibera assunta dall’assemblea della società infatti, è nato l’obbligo di fare beneficienza per una cifra pari allo stipendio dell’amministratore o il 10% del fatturato (quale dei due maggiore). Sostiene associazioni di volontariato, giovani promesse dello sport, come l’atleta olimpionica Alice Sotero, e della danza, come nel caso di un giovane talento del 2003 che dall’età di 14 anni studia all’Accademia Vaganova di San Pietroburgo.
Impegno anche tra sponsorizzazioni e raccolte fondi. E ha creato un team di lavoro formato da giovani nati dopo ill 2000 che se raggiungeranno un dato obiettivo otterranno una quota della società. “Un’azienda -ribadisce Secciani- è anche un luogo in cui far crescere i giovani. Credo molto in questo.
Perchè un’impresa funziona solo se è integrata nella società. E’ per questo che deve pensare al benessere, prima di tutto”. L’azienda sarà fra le prime a entrare nella nuova comunity di innovatori di POI (Prima Observatory Innovation), l’osservatorio web lanciato dal Segretariato italiano di PRIMA, il programma europeo che sostiene la ricerca e l’innovazione sui sistemi agroalimentari, presieduto dal professor Angelo Riccaboni al Santa Chiara Lab dell’Università di Siena.
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