Acido folico e folati sono vitamine del gruppo B, anche note con il nome di Vitamina B9
Il Ministero della Salute (www.salute.gov.it/portale/p5_1_2.jsp?lingua=italiano&id=171) riporta chiaramente che i folati naturali sono composti naturalmente presenti negli alimenti mentre l’acido folico, la forma più stabile e biologicamente attiva della vitamina B9, è un composto di sintesi che si trova solitamente negli integratori alimentari. I folati, pur trovandosi in abbondanza nelle verdure a foglia verde (carciofi, broccoli, asparagi, spinaci, lattuga), nei legumi (fagioli, ceci) e in alcuni frutti (arance, fragole e frutta secca), hanno una ridottissima biodisponibilità. Infatti, le verdure fresche, conservate a temperatura ambiente, possono perdere fino al 70% del loro contenuto in folati in tre giorni, inoltre i folati sono idrosolubili e facilmente degradabili, pertanto si verificano perdite considerevoli (fino al 95%) in tutti i processi di cottura.
Per questi motivi, in tutte le situazioni in cui vi sia un fabbisogno incrementato di folati, è indispensabile utilizzare supplementi di acido folico che, essendo assorbito nell’intestino in misura quasi totale (>90%), assicurano una condizione ottimale e eliminano i difetti carenziali. L’acido folico, che viene assorbito a livello intestinale in maniera pH dipendente, viene trasformato nella sua forma attiva (tetra-idro-folato), trasportato dal circolo ematico portale e accumulato a livello del fegato. Il fegato poi rilascia il tetra-idro-folto nel circolo ematico, che viene utilizzato da tutte le cellule dell’organismo come tale o in forma metilata (di-metil-tetra-idro-folato). L’assorbimento dell’acido folico può essere ridotto dal concomitante uso di alcol ed è ridotto in caso di vomito o diarrea. E’ stato dimostrato che anche il fumo di sigaretta riduce l’assorbimento gastroenterico di acido folico. Eccetto queste condizioni, non c’è motivo di ritenere che la Vitamina B9 non venga assorbito a livello intestinale, perché decenni di studi hanno dimostrato i vantaggi dell’assunzione di acido folico orale durante la gravidanza nella prevenzione di difetti e malformazioni fetali, nonché il suo effetto adiuvante nella prevenzione e nella cura delle anemie.
Fabbisogno giornaliero
Il fabbisogno normale giornaliero di acido folico è 100-200 microgrammi al giorno. Per i motivi visti sopra, l’alimentazione non sempre riesce a fornire il fabbisogno di base dei folati e l’accumulo epatico riesce a controbilanciare solo stati carenziali di breve durata. Va ricordato che i folati servono alla sintesi di DNA, di alcuni amminoacidi, regolano il metabolismo dell’omocisteina, la produzione di ossido nitrico, la produzione di globuli rossi e altre cellule ematiche.
In definitiva, la supplementazione alimentare di acido folico tramite integratori in concentrazione uguale o superiore a 400 microgrammi al giorno è il modo migliore per prevenire le carenze di folati e gli effetti avversi che questa può causare a livello dell’ematopoiesi, della funzione cerebrale e muscolare.
Autore
Dottor Raffaele Coppini, Università di Firenze dipartimento di NeuroFarBa
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