Nell’ambito del miglioramento delle difese immunitarie, terapie alternative e complementari per il raffreddore comune, l’influenza stagionale e le sindromi para-influenzali sono comunemente usati in tutto il mondo fin dall’antichità, con tradizioni e usi differenti nelle diverse popolazioni. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS, o WHO) stima che ogni anno vi siano tra i 25 e i 50 milioni di casi di influenza epidemica negli Stati Uniti (6-8 milioni/anno in Italia), che causano almeno 150000 ospedalizzazioni e 30000 decessi, soprattutto tra gli anziani (circa 5000 ospedalizzazioni e 1000 decessi/anno in Italia) 1. Durante le pandemie da virus respiratori, la morbidità e la mortalità possono anche aumentare, rappresentando un carico notevole per i sistemi sanitari di tutti i paesi del mondo2. Gli attuali vaccini anti-influenzali sono efficaci solo quando gli antigeni del vaccino sono identici a quelli del ceppo virale circolante, per cui i vaccini devono essere aggiornati con cadenza annuale. Inoltre, il vaccino anti-influenzale non protegge contro gli altri virus respiratori responsabili di pandemie3. I farmaci antivirale zanamavir e oseltamvir possono ridurre la durata e l’intensità dei sintomi legati a infezioni da virus influenzali, ma l’effetto è limitato e sono efficaci solo se somministrati entro 48 ore dall’esordio dei sintomi4, 5. Gli effetti sono ancora maggiori se i farmaci sono somministrati nelle prime 24 ore, ma sono praticamente assenti se i farmaci sono somministrati dopo due giorni dall’esordio6, 7. Lo sviluppo di vaccini efficaci è complicato dalle frequenti variazioni antigeniche che caratterizzano tutti i virus a RNA (la maggior parte dei virus respiratori) e comunque, dopo l’emergere di un nuovo virus o di un nuovo ceppo virale, la produzione di un vaccino efficace richiede molto tempo. Nel periodo tra l’emergenza del virus e la diffusione del vaccino, gli effetti del virus sulla popolazione priva di memoria immunitaria possono essere anche molto gravi. Per queste ragioni, l’uso di terapie alternative può rappresentare un’opzione valida per la prevenzione delle patologie respiratorie virali. In questa rassegna, sono riassunti dati provenienti da articoli indicizzati su PubMed, raccolti secondo le più recenti linee guida per la produzione di revisioni sistematiche8.
Supplementi dietetici.
Vitamina C
Fin da 1940, numerosi studi hanno suggerito che l’assunzione di alte dosi di vitamina C potesse prevenire e ridurre gli effetti delle infezioni virali respiratorie. Una meta-analisi di 29 trials randomizzati contro placebo ha studiato gli effetti della somministrazione di una dose giornaliera di almeno 200mg di vitamina C in più di 11000 soggetti. La Vitamina C si è mostrata in grado di ridurre la durata e la gravità delle infezioni virali delle alte vie respiratorie, ma non di ridurne l’incidenza globale. Se l’assunzione della vitamina iniziava al momento dell’esordio dei sintomi del raffreddore, gli effetti benefici non erano presenti, suggerendo che una assunzione preventiva a lungo termine fosse necessaria. Dosaggi molto più alti (sopra i 2g al giorno), suggeriti da alcuni lavori, sono associati a fastidio gastrointestinale, per cui sono generalmente sconsigliati. Gli studi che hanno considerato elettivamente gli effetti della vitamina C sull’influenza sono più rari; ad ogni modo, due studi svolti su centinaia di pazienti hanno riportato una minor incidenza di evoluzione in broncopolmonite nei soggetti che facevano profilassi con Vitamina C.
La supplementazione di Zinco è da lungo tempo considerata efficace nel ridurre la durata dei sintomi legati alle infezioni respiratorie virali. Lo zinco infatti è essenziale a mantenere la corretta funzione del sistema immunitario, e anche un lieve deficit di zinco può causare una ridotta funzione delle cellule immunitarie e una ridotta produzione di interleukina-2. Le evidenze cliniche a supporto dell’uso dello zinco per la prevenzione e il trattamento dei sintomi respiratori virali sono però contraddittorie. Mentre alcuni studi svolti nei bambini hanno mostrato una riduzione della durata e dell’incidenza di raffreddore nei soggetti che prendevano supplementi orali di zinco, altri studi non hanno mostrato effetti significativi.
Supplementi di vitamina A sono stati testati per il trattamento di raffreddore e influenza nei bambini e negli adulti senza compromissione immunitaria, ma i risultati non sono stati soddisfacenti.
Una meta-analisi di 14 studi randomizzati contro placebo ha mostrato i vantaggi dell’uso di probiotici per la prevenzione delle infezioni acute del tratto respiratorio superiore9. I probiotici, infatti, potenziano l’azione del sistema immunitario contro l’influenza; in particolare, la supplementazione di Bifidobacterium si è mostrata capace di ridurre la mortalità legata all’influenza, grazie alla riduzione della risposta infiammatoria nelle vie aeree e della produzione di mediatori pro-infiammatori, accoppiata all’incremento della attività del linfociti natural killer (NK)10. Nei bambini sotto i 6 anni, l’ integrazione quotidiana con probiotici ha portato a una netta riduzione della febbre, della tosse e dell’uso di antibiotici durante l’influenza11. Studi svolti usando integratori di lattobacilli hanno mostrato che essi potenziano la produzione di anticorpi anti-influenza e stimolano la risposta immunitaria cellulare a livello delle vie aeree12, 13.
Altri studi hanno dimostrato che la supplementazione di selenio è in grado di aumentare l’efficacia del vaccino anti-influenzale e di migliorare in generale la risposta immunitaria contro le infezioni virali 14 15.
Per quanto riguarda la supplementazione di Vitamina D, un suo possibile ruolo nella prevenzione delle infezioni respiratorie è ancora oggetto di dibattito. Alcuni studi hanno dimostrato un effetto importante di riduzione dell’incidenza e della gravità dell’influenza in adulti e bambini 16 17, altri studi invece non hanno riportato nessun effetto benefico sulla prevenzione delle infezioni respiratorie 18 19.
Numerosi studi hanno dimostrato un importante effetto protettivo legato alla somministrazione di lattoferrina. La lattoferrina è una proteina che si trova nel latte materno e bovino, particolarmente concentrata nel colostro, il primo latte prodotto nei giorni immediatamente successivi alla nascita. E’ una proteina con funzioni antibatteriche, antivirali, antiossidanti e immunomodulatorie. Per quanto riguarda le infezioni virali, la lattoferrina sembra essere in grado di inibire l’attacco dei virus ai loro recettori sulle cellule umane. Inoltre, è in grado di potenziare la azione antivirale dei linfociti T e NK 20. Tuttavia, ad oggi non sono stati svolti trials randomizzati su un elevato numero di soggetti in cui si è testata l’efficacia della lattoferrina sulle patologie respiratorie virali.
Vitamine B12, Acido Folico, L-carnitina
La supplementazione di vitamine importanti per il metabolismo energetico (vitamine del gruppo B, acido folico, biotina, vitamina B12) non ha dimostrato una capacità evidente di ridurre la suscettibilità e l’incidenza delle infezioni del tratto respiratorio superiore e inferiore 21 22. Tuttavia, la somministrazione di queste vitamine e di L-carnitina ha mostrato la capacità di ridurre i sintomi legati all’affaticamento in pazienti affetti da infezioni virali o batteriche croniche (HCV, HIV, tubercolosi) 23 24, per cui queste sostanze potrebbero ridurre la sensazione di astenia e di mancanza di forze che si associa spesso alle infezioni comuni delle vie aeree.
Estratti vegetali e altri prodotti naturali.
Medicamenti erboristici tradizionali sono usati da migliaia di anni per la prevenzione e il trattamento delle patologie respiratorie stagionali. Gli effetti benefici degli estratti vegetali dipendono dal tipo e dall’ammontare di sostanze attive ad azione farmacologica in essi presenti: queste sostanze includono una varietà di polifenoli, flavonoidi, saponine, glucosidi e alcaloidi 25.
La supplementazione di estratti incapsulati di aglio secco per 90 giorni durante il periodo invernale si è dimostrata capace di ridurre il numero di giorni di malattia e l’incidenza di raffreddori e influenza, suggerendo un effetto di potenziamento immunitario da parte dei componenti dell’aglio 26.
Un tradizionale rimedio erboristico giapponese, chiamato Maoto, utilizzato specificamente per il trattamento dell’influenza, contiene estratti di 4 prodotti locali: Efedra sinica, corteccia di cannella cinese, nocciolo dell’albicocca e la radice della liquirizia cinese. Quest’ultima contiene la sostanza glicirrizina, che ha dimostrato in vitro di incrementare la stimolazione dei linfociti T e dei macrofagi in risposta a virus influenzali H5N1 27 e di proteggere i topi dagli effetti letali di una dose elevata di virus influenzali 28. Uno dei meccanismi di questa azione protettiva è l’inibizione dell’ingresso dei virus influenzali dentro le cellule 29 . L’uso di granuli di Maoto è ben tollerato nei pazienti con influenza ed è associato ad effetti terapeutici equivalenti a quelli ottenuti con i farmaci inibitori della neuraminidasi, come dimostrato da uno studio clinico randomizzato 30.
Anche se l’efficacia clinica del ginseng rosso coreano è ancora oggetto di controversie e dibattiti, gli estratti di ginseng sono diventati un rimedio popolare in Corea contro l’influenza. Gli estratti di ginseng sono stati recentemente valutati in 4 studi randomizzati contro placebo. In due di questi studi gli estratti non hanno dimostrato effetti rilevanti sulla incidenza, durata e intensità dei sintomi influenzali 31, 32. Altri due studi, invece, hanno dimostrato un effetto positivo del ginseng sulla durata e gravità dell’influenza 33 e perfino una riduzione dell’incidenza globale di infezioni respiratorie stagionali 34. L’uso quotidiano di un’ estratto brevettato del ginseng americano (COLD-fX) ha comportato una riduzione di circa il 50% dell’incidenza e della durata dei sintomi respiratori legati a raffreddore e influenza 32.
Le bacche di sambuco si sono mostrate capaci di ridurre l’intensità dei sintomi da influenza35. I polifenoli in esse contenuti, infatti, inibiscono l’azione del virus influenzale in vitro, interagendo con la proteina emoagglutinina36. Inoltre, i polifenoli del sambuco hanno un effetto immunomodulatorio e potenziano la produzione di citochine ad azione antivirale. Due piccoli studi randomizzati hanno dimostrato che gli estratti di sambuco inibiscono la replicazione dei virus dell’influenza quando somministrati entro le prime 48 ore dall’esordio dei sintomi, e riducono in media di 2 giorni la durata della sintomatologia influenzale.
Similmente, anche i polifenoli contenuti nel succo di mirtillo rosso hanno dimostrato un’azione protettiva contro le infezioni respiratorie stagionali 37.
Le preparazioni a base di echinacea sono usate estensivamente per la prevenzione e il trattamento del raffreddore e, in misura minore, dei sintomi influenzali. Un recente studio ha mostrato che gli estratti di echinacea potenziano la risposta immunitaria e quindi l’efficacia del vaccino anti-influenzale38. Un altro importante studio randomizzato ha dimostrato che l’uso di bevande calde a base di echinacea durante l’influenza, che fa parte della tradizione della Repubblica Ceca, ha avuto effetti molto positivi sulla intensità dei sintomi e sulla loro durata, paragonabili a quelli che si ottengono con la somministrazione del farmaco antivirale oseltamvir, come dimostrato in uno studio randomizzato di confronto svolto su più di 400 pazienti39. Uno studio randomizzato su più di 250 soggetti ha mostrato una riduzione media del 23% dell’intensità dei sintomi del raffreddore comune, valutati con un sistema di punteggio specifico124. Un altro studio su 150 pazienti con influenza, oltre agli effetti benefici sui sintomi, ha mostrato un aumento dei monociti ematici e dei linfociti NK, indicando una risposta immunitaria più efficace al virus, nei pazienti trattati con echinacea125. Altri studi tuttavia, non hanno mostrato effetti significativi dell’echinacea sul raffreddore comune o sull’influenza. Rimane quindi aperta la controversia circa la reale efficacia dell’echinacea nelle malattie respiratorie virali.
La Pappa Reale
I prodotti delle api, in particolare la propoli e la pappa reale, sono usati tradizionalmente come rimedi per le malattie respiratorie e otorinolaringoiatriche40. La propoli è una sostanza resinosa che le api raccolgono dalle gemme e dalla corteccia delle piante. Si tratta quindi di una sostanza di origine vegetale anche se le api, dopo il raccolto, la elaborano con la loro saliva e aggiungono cera ed enzimi prodotti dal loro organismo. La propoli ha un effetto antimicrobico diretto su diversi ceppi batterici e fungini 41, 42 e i suoi estratti in alcol sono un componente di molti preparati topici ad azione sulla mucosa buccale o laringea. Il loro uso come integratori alimentari per la protezione dalle infezioni respiratorie stagionali non è stato ancora dimostrato. La pappa reale è la secrezione prodotta dalle ghiandole ipofaringee delle api operaie, che rappresenta la principale fonte di alimentazione per l’ape regina. E’ una secrezione nutriente ricca in minerali, vitamine, zuccheri e proteine, che trova un vasto utilizzo come integratore alimentare con funzioni energizzanti e ricostituenti. I lipidi contenuti nella pappa reale sono i principali responsabili della sua azione benefica43. La pappa reale ha anche una funzione antibatterica diretta, dovuta ad alcuni peptidi in essa contenuti44. Tuttavia, un suo possibile ruolo nel prevenire o alleviare le infezioni respiratorie virali non è stato ancora dimostrato da studi clinici mirati. Uno studio su bambini ha valutato l’efficacia di un integratore alimentare a base di echinacea, vitamina C e prodotti delle api (propoli, pappa reale)sulla incidenza e la gravità delle infezioni respiratorie superiori, mostrando una significativa riduzione del numero di episodi e del numero di giorni di malattia per episodio45.
Un rimedio tradizionale cinese, il Kan Jang, una combinazione degli estratti di Eleutherococcus senticosus e Andrographis paniculata, è stato studiato in un trial su più di 500 adulti con influenza, dimostrando che l’estratto accorciava la durata dei sintomi di 2-3 giorni rispetto al placebo, e dimezzava l’incidenza di complicanze post-influenzali (infezioni respiratorie profonde).
Anche l’estratto delle foglie di olivo, che contiene molti composti fenolici tra cui l’oleuropeina, ha mostrato efficacia antivirale in numerosi modelli di studio, e potrebbe trovare applicazione nella protezione contro le infezioni delle vie aeree superiori. Tuttavia, la sua efficacia non è stata ancora dimostrata in studi clinici mirati.
L’astragalo è usato tradizionalmente come tonico per raffreddori, influenza, per il ricco contenuto in polisaccaridi e flavonoidi ad azione immuno-stimolante. Mancano tuttavia ancora studi clinici randomizzati specifici per dimostrare univocamente una sua effettiva efficacia in queste patologie.
La Maca
L’estratto della radice di maca (Lepidium meyenii) contiene moltissime sostanze biologicamente attive con svariate funzioni terapeutiche, tra cui il miglioramento della funzione sessuale e della fertilità, effetti neuroprotettivi e di potenziamento della memoria, proprietà antidepressive, effetti antiossidanti e protettivi contro il cancro, proprietà energizzanti e di potenziamento fisico, riduzione dell’astenia e della fatica, miglioramento del trofismo e della salute della cute e infine effetti anti-infiammatori e immuno-modulatori46. Oltre alla sua azione energizzante, in grado di proteggere contro l’astenia associata alle infezioni virali stagionali, la maca potrebbe anche fornire una protezione diretta contro le infezioni virali grazie alla sua azione immunomodulatoria47, anche se ancora manca una dimostrazione diretta fornita da studi clinici randomizzati.
L’Ashwaganda
L’estratto di Ashwaganda (Withania somnifera) è usato nella tradizione ayurvedica indiana per numerose condizioni cliniche48. Essa rappresenta il componente principale di numerose misture erboristiche tradizionali indiane per il trattamento di varie patologie infettive. In particolar modo, l’estratto di Withania somnifera è usato per il trattamento della malattia da virus Chikungunya, con notevole successo clinico 49, e mostra una diretta azione antibatterica 50. Una sua azione adiuvante contro le infezioni respiratorie stagionali è quindi probabile, anche se manca una dimostrazione clinica diretta.
L’estratto di zenzero ha un’azione antivirale diretta {Camero, 2019 #9510} {Aboubakr, 2016 #9511} e una preparazione a base di zenzero ha protetto i topi dagli effetti dell’infezione sperimentale da virus influenzale {Mansoor, 2018 #9512}. Anche lo zenzero potrebbe quindi essere utile per combattere le infezioni virali stagionali.
Conclusioni
L’evidenza clinica ha mostrato che numerose terapie basate su prodotti naturali o supplementi alimentari con azioni immuno-stimolatorie e antivirali , in grado di supportare e incrementare le difese immunitarie dell’organismo, sono in grado di ridurre la durata e la gravità dei sintomi legati al raffreddore, all’influenza e ai virus respiratori in generale, nonché di prevenire l’insorgenza di complicazioni gravi.
Autore
Dottor Raffaele Coppini, Università di Firenze dipartimento di NeuroFarBa
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